Poesia Aumentada

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Grafiche generative interattive proiettate su telo olografico. Animazioni sui testi hanno permesso al pubblico di seguire la metrica e la logica della costruzione strutturale della poesia, mentre animazioni astratte, basate sulla reazione al suono e sulle immagini degli stessi attori, hanno sottolineato e accompagnato l’evolversi della musica e dei versi.

POESIA AUMENTADA
Spettacolo di poesia estemporanea e nuove tecnologie.

La lingua sarda, la tradizione di poesia improvvisata isolana, e le nuove tecnologie del digitale. Un intreccio in grado di stravolgere e innovare il modo di fare poesia e teatro nell’anno 2020.
Sa cantada”, complessa tradizione di poesia improvvisata in lingua campidanese, viene portata in scena dai giovani poeti attraverso una narrazione originale e digitale, che avvicina il pubblico alla più alta e raffinata espressione della cultura sarda, un sapere antico intriso di storia, valori morali, ironia e abilità retoriche.
Improvvisare in versi è un’arte complessa e affascinante che oggi rischia di scomparire. Accompagnati dalla chitarra, i poeti dialogano tra loro intonando mutetus, forme metriche tipiche della tradizione sarda, trattando temi tra i più vari attraverso un complesso sistema di similitudini, metafore, analogie.
Lo Spettacolo “Poesia aumentada” permetterà allo spettatore di riscoprire sa cantada, incontrare sulla scena i giovani poeti sardi, nativi digitali, in gara teatrale con le nuove tecnologie.

In scena i poeti improvvisatori:
Simone Monni (Burcei)
Luca Panna (Quartu S. Elena)
Alla chitarra: Mario Aledda (Burcei)

Regia e drammaturgia: Ilaria Nina Zedda
Regia nuove tecnologie e luci: Marco Quondamatteo
Team creativo digitale: Claudia Pupillo, Simone Murtas.
Fonico: Elvio Corona
Consulenza scientifica a cura dell’etnomusicologo Marco Lutzu.
Produzione: DOMOSC-Domos de Sa Cultura.